I° Concorso di Fotografia “Collepardo, un luogo da scoprire“

Una felice aspettativa muove il I° Concorso di fotografia. Premessa, sono i ricordi individuali, le storie che ogni Cittadino custodisce e ha voglia di raccontare e che il Concorso vuole raccogliere e far diventare storia comune, di un popolo, di due popoli, di tutti i cittadini. Invitiamo a partecipare i fotografi professionisti, ma anche e soprattutto i semplici appassionati della fotografia.

Ognuno può avere una foto che gli ricorda un particolare momento della sua vita o una foto che ritrae un particolare spazio del panorama del Colle o un aspetto particolarmente significativo della vita agropastorale che si svolgeva un tempo su questo colle o ancora un particolare momento dei passaggi, delle transumanze, dei percorsi religiosi. Sì, dei legami religiosi e artistici che una volta univano le popolazioni al territorio. Potremo formare un archivio di immagini, che sono la storia di famiglie che coltivavano le rose su questa Collina e le portavano al mercato nella Capitale; immagini della cisterna dell’acqua e delle serre che servivano per queste attività.

Vogliamo risvegliare quei legami forti di identità, di appartenenza, che si sono perduti nel tempo, sotto la spinta della cultura del consumo, dell’usa e getta, del profitto, che ha deformato i rapporti dell’uomo con il suo ambiente.

Il concorso è un’occasione che vuole lanciare l’idea valore, che rappresenta la nostra vocazione: Vogliamo essere nel territorio in armonia con gli altri esseri, in modo semplice e virtuoso, nel rispetto degli elementi primari: l’acqua, l’aria, il verde (campi coltivati, boschi, prati). Nella speranza che la Collina un giorno non lontano possa diventare un luogo di accoglienza, nel bosco, ma anche nell’orto botanico, attraverso sentieri ripristinati nelle loro tradizionali funzioni, per ritrovare benessere psicofisico, per riflettere e ritrovare se stessi e il senso del reale, fermandosi in apposite postazioni, dove ispirarsi in “plain air” al brusio delle foglie, dei cespugli e delle chiome degli alberi, nella luce del giorno o quando il Tirreno s’infiamma nel tramonto.