Vivere il presente con i ricordi della tenda

Ci sono ferite che solo il tempo può guarire, ma due anni non sono ancora abbastanza per cancellare un evento tanto shoccante. Come ogni cicatrice che rimane per ricordarci la ferita, così oggetti e situazioni che si presentano ai nostri occhi fanno scaturire ricordi che aleggiano nella nostra testa e che invano tentiamo di eliminare. Tuttavia, dobbiamo ricordarci che c´è pur sempre un presente da vivere ed un futuro da costruire. La cosa peggiore che un uomo possa fare è quella di guardare avanti dimenticando ciò che ha lasciato alle spalle. Ogni esperienza vissuta lascia in noi qualcosa dalla quale trarre insegnamento.


Perché scegliere proprio la fotografia per raccontare? Perché, come afferma Massimo Mastrorillo “le foto come strumento espressivo spingono ad utilizzare l’immaginazione proprio come fa la letteratura. Esse, essendo fisse, non possono raccontare molte cose, ma appunto, proprio per questo, lasciare spazio all’immaginazione e all’approfondimento”.

I fotografi con questo concorso hanno la possibilità di far vedere con i loro occhi i grandi e piccoli mutamenti di una popolazione ferita ma viva , che cerca di rialzarsi, cercando di cogliere oggetti, luoghi e situazioni che rievocano nella mente quel periodo, focalizzandosi sugli aspetti centrali che, direttamente o indirettamente, influenzano e determinano la qualità della vita odierna dell’intera comunità.