Profondità di campo
La profondità di campo è la zona
di apparente nitidezza che
occupa un determinato spazio avanti e dietro il
punto di messa a fuoco.
Grazie a questa, anche se la macchina mette a fuoco un
soggetto preciso (o meglio un piano preciso ad una determinata distanza dalla
macchina fotografica),
si ha l’impressione che una parte dell’immagine
avanti e dietro il soggetto sia egualmente a fuoco. In genere questa si estende
per un terzo davanti e per due terzi alle spalle del soggetto.
La scelta di estendere questa
zona o di contrarla al massimo fino a farla coincidere con il solo punto di
messa a fuoco è dettata da precise esigenze estetiche e stilistiche, ma è
determinata da fattori come la
lunghezza focale dell’obiettivo adoperato, il
diaframma utilizzato, e la
distanza tra il soggetto e l’obiettivo stesso.
Più precisamente la profondità di campo
diminuisce:
a) aumentando la lunghezza focale dell’obiettivo, (un 200mm ha una
profondità di capo ridotta rispetto ad un 50mm)
b) utilizzando diaframmi più
aperti (utilizzare un diaframma come f/22 significa ottenere maggiore
profondità di campo rispetto ad un diaframma come f/4,5)
c) diminuendo la
distanza tra soggetto e obiettivo.
Ovviamente, al contrario, diminuendo la
lunghezza focale, utilizzando diaframmi chiusi e aumentando la distanza
soggetto-obiettivo la profondità di campo aumenta.
Nota. Se volete esercitarvi con tempi e diaframmi andate su questo simulatore fotografico http://camerasim.com/camera-simulator/ !!!
Di seguito invece trovate l'indicazione di un tutorial su come modificare in post-produzione la profondità di campo
Tutorial-profondità-di-campo