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Come fotografare al mare in vacanza

            Fotografare al mare in vacanza può essere un’esperienza bellissima: tempo a disposizione, soggetti nuovi ed interessanti e la carica e il buon umore che solo le vacanze al mare sanno donare. Eppure, per non rovinare questo quadretto idilliaco, ritrovandosi con delle brutte fotografie e l’attrezzatura danneggiata, è necessario un minimo di organizzazione e qualche scelta decisa .

Se  siete  professionisti o fotoamatori evoluti è molto probabile che non troverete niente che già non sapete. Se invece siete fotoamatori alle prime armi, avete acquistato da poco una reflex o una mirrorless, oppure, pur non essendo dei fotografi, amate fotografare, questa guida può tornarvi utile.

1. Cosa portare nello zaino fotografico
2. Come fotografare: 5 semplici consigli tecnici
3. Vai con la fantasia
4. L'importanza di un ricordo
5. Curiosità e approfondimenti

 

  1. Cosa portare nello zaino fotografico

            Per parlare di cosa mettere nello zaino fotografico è meglio partire con un esempio e spiegare poi i motivi e l’origine di certe scelte. Quindi cominciamo di qui, dalla vacanza al mare dell'estate 2023.

Quest’anno vado in vacanza in Croazia, in un posto che promette di essere fantastico e porto il seguente materiale:

  • Canon EOS 6D;
  • Sigma 24-105 DG f/4.0 DG OS HSM Art;
  • duplicatore di focale;
  • filtro polarizzatore;
  • drone DJI mini 2;
  • action cam;
  • cellulare e kit di aggiuntivi ottici per telefono Apexel 6 in 1;
  • cavalletto compatto.

A parte il cellulare, il kit e il cavalletto il tutto deve rigorosamente entrare nel mio zaino fotografico. Vediamo il perché di queste scelte.

La prima cosa che si deve tener presente quando si sceglie che attrezzatura portare in vacanza è che spazio e ingombro devono essere contenuti il più possibile. Più l’attrezzatura si rivelerà pesante e poco maneggevole, maggiore sarà la probabilità che… venga lasciata in albergo (in fondo siete in vacanza!) o venga utilizzata male. Questo il motivo per cui tutto deve stare in un’unica borsa,  per cui ho rinunciato a diverse ottiche e accessori a cui sono affezionato e per cui ho deciso di lasciare a casa la custodia dedicata per il drone.

L’altro fattore da valutare è la sicurezza. È abbastanza ovvio che andare al mare presenti più pericoli di quanti ne ponga una normale gita in campagna! Quindi perché rischiare di danneggiare un'attrezzatuar da migliaia di euro se si può trovare un'alternativa?! Per questa ragione ho scelto di portare un’action cam e un cellulare attrezzato di custodia e ottiche: quando sono in spiaggia, la reflex rimane in camera. [A proposito del polarizzatore; si tratta di un filtro importantissimo che dà alle foto più saturazione ed elimina i riflessi il cui effetto, a differenza di tutti gli altri, non può essere simulato in post produzione. Vedi box in basso per un approfondimento.]

Infine una considerazione importante sul tempo a disposizione. Indipendentemente dallo spazio e dalle ottiche che preferite c’è da chiedersi quanto tempo si potrà realmente dedicare a fotografare. E badate bene che non ho scritto "che tipo di fotografia si intende fare" ma quali sono, onestamente, le possibilità di fotografare. Se si va in vacanza sapendo che ci si dovrà occupare 24 ore su 24 dei figli si avranno certe possibilità, mentre se si va in vacanza da soli scegliendo ogni cosa come più ci aggrada si potrà fare ben altro. In poche parole, facendo un esempio: non si tratta di decidere di fare spazio al drone in borsa e sapere se in una determinata area si può volare, ma capire se si avrà il tempo e il modo di utilizzare quel drone!

Personalmente non ho tutto il giorno per fotografare ma riesco sempre a ritagliarmi qualche ora soprattutto la mattina quando il resto della ciurma dorme. Inoltre non sto sempre in spiaggia e amo visitare diverse località spostandomi in auto. Ecco perché non mi sono privato della reflex (e della sua qualità superiore), del duplicatore di focale (che comodità!), del filtro polarizzatore, del cavalletto e del drone che sono sicuro di utilizzare in più occasioni sebbene non in spiaggia. [Nella mia borsa però finirà anche altro. Trovate il resto nel box in fondo a questo articolo.]

Rinunciare in parte alla propria reflex può essere una buona idea. Questa foto è stata scattata con un'action cam da poche decine di euro. La qualità non è il massimo ma questo non toglie niente alla forza e al valore della fotografia

2. Come fotografare: 5 semplici consigli tecnici

Detto questo, passiamo a vedere brevemente qualche suggerimento tecnico. In particolare concentriamoci su qualche concetto base: posizione del soggetto, cura dei bordi dell’immagine, momento migliore per scattare,  cura dell’orizzonte ed esposizione.

Il primo suggerimento riguarda il soggetto. Indipendentemente da quello scelto, fate in modo che questo risulti in primo piano nella foto e riempia gran parte del fotogramma. Riempiendo l’inquadratura la foto risulterà chiara da un punto di vista comunicativo. Attenzione che questa regola vale anche quando si desidera fare un ritratto ad un amico con una luogo famoso sullo sfondo. Il web è pieno di foto insignificanti in cui il soggetto è piccolo, piccolo e si “perde” nell’immagine. Fate avanzare il soggetto di qualche passo e vedrete che la foto migliorerà decisamente. Se poi applicate anche la regola dei 2/3 allora il risultato potrebbe essere anche migliore. Chi fosse inetressato ad approfondire, può leggere qualcosa qui nel glossario.

Il secondo suggerimento riguarda la cura dei bordi dell’immagine. Non c’è niente di peggio di una foto in cui il bordo dell’immagine abbia moncato un piede, una mano o anche parte della testa del soggetto. Certo nella fotografia esistono i tagli, ma si tratta di scelte consapevoli di cui magari parleremo in un’altra guida. Quindi prima di scattare controllate i bordi del fotogramma e accertatevi che non ci siano tagli inopportuni.

Il terzo suggerimento riguarda il momento migliore in cui scattare: non farà piacere leggerlo, ma non è sicuramente quello in cui ci piacerebbe alzarci dopo una bella serata in cui si è tirato fino a tardi. Come molti di voi sanno, in spiaggia, bisognerebbe scartare le ore centrali della giornata in cui le immagini risultano troppo contrastate e le ombre troppo dure (soprattutto sotto gli occhi delle persone che sembrano avere delle occhiaie mostruose), e fotografare invece all’alba o nel tardo pomeriggio quando la luce è più morbida e la dominante più calda.  Questo vale un po’ per tutti i tipi di fotografia all’aria aperta ma è un suggerimento che è bene riproporre sempre perché sistematicamente disatteso.

Adesso occupiamoci dell’orizzonte. Nelle foto fatte al mare l’orizzonte è presente molto spesso. E altrettanto spesso capita che questo risulti inclinato anche quando non dovrebbe esserlo. Certo ormai questo non è un problema: se si scatta con l’orizzonte inclinato basta un click per sistemare tutto. Eppure... eppure la cura dell’orizzonte dovrebbe rimanere un punto fermo per chi scatta perché non è soltanto questione di raddrizzare l’immagine. Infatti si dovrà decidere quale importanza dare al mare o al cielo e collocare l’orizzonte di conseguenza. È bene non esagerare con foto in cui l’orizzonte sia al centro del fotogramma ma, è meglio porlo più in alto se il centro di interesse è il mare, più in basso se invece è il cielo. Anche in questo caso, può tornare molto utile la regola dei 2/3.

Il quinto suggerimento riguarda la cura dell’esposizione. Certo, in genere, non c’è molto da preoccuparsi perché ormai le macchine, anche le più economiche, dispongono di sistemi così avanzati che difficilmente sbagliano. Per andare sul sicuro cercate di non scattare in controluce (o in quelle situazioni in cui ci sia troppa differenza tra zone illuminate e zone in ombra) evitate di inquadrare il sole (che genera anche fastidiosi riflessi) e non ci dovrebbero essere problemi. Se però il risultato proposto dalla macchina non vi convince, e il soggetto è statico, scattate con il sistema della “forcella” forse più noto come bracketing e combinate in seguito il tutto con il sistema dell’ HDR (High Dynamic Range) che fonde immagini scattate con differenti esposizioni per crearne un’unica corretta e ben bilanciata. Il risultato è assicurato.

Un caso frequente di esposizione sbagliata si ha quando si esegue un ritratto con alle spalle il tramonto. Se un primo scatto non vi ha soddisfatto, riducete lo spazio dedicato al cielo oppure attivate il flash (utilizzando la funzione fill-in) e il tutto dovrebbe essere sistemato.

Un'ultima dritta. Questi sono solo suggerimenti: alcune delle foto più belle in circolazione nascono proprio contraddicendo le regole!

3. Vai con la fantasia

E adesso non resta che dare sfogo alla fantasia. Riprendete voi stessi e i vostri cari, ma divertitevi anche a documentare la situazione dando a qualche foto un taglio reportagistico. Il mix che ne risulterà sarà sicuramente molto più interessante e apprezabile.

Basta con le solite foto statiche in cui il soggetto è in posa con il mare alle spalle. Se vi interessa riprendere la gente fatelo mentre è impegnata a svolgere qualche attività piacevole perché oltre a conferire più dinamismo all’immagine, darete  più forza all’idea di relax e svago tipico delle vacanze.

Cambiate prospettiva. Se vi siete assicurati una custodia impermeabile fate un giro in barca e  invertite il vostro punto di vista. Non solo dalla spiaggia verso il mare ma questa volta anche il contrario! Impostate un tempo rapido però (1/250 o 1/500, o semplicemente il programma sport) per compensare il rollio delle onde e riprendete la spiaggia inserendo in primo piano il vostro bambino che nuota. Avrete al contempo un ritratto originale e una foto insolita della spiaggia!

Anche rimanendo semplicemente in spiaggia, non scattate sempre dalla normale posizione in piedi; provate a cambiare, abbassando o alzando il punto di vista.

Esplorate il mondo che vi circonda. Non solo sabbia e acqua ma tutto l'universo che vi ruota intorno: la pausa gelato, gli "atleti" in spiaggia, l'immancabile acquagym, l'immancabile massaia con la lasagna e così via. A curiosare intorno ci si accorgerà che in spiaggia (attrezzatura permettendo) è possibile anche fare della macrofotografia!.

Alternate immagini corali ottenute con il grandangolare con dettagli e primi piani ottenuti con il tele; altrimenti sai che noia!

Alternate le tecniche: con il cavalletto, un filtro ND e un dispositivo che permette di scattare con tempi lunghi, si possono ottenere foto meravigliose in cui la superficie dell'acuqa appare "liscia e setosa".

Non trascurate foto che mettano al centro il colore puro o la ricerca di elementi geometrici.

Provate l’ebbrezza della fotografia subacquea; tanto più che, se avete comprato una custodia impermeabilizzante per proteggere la macchina, o avete un’action cam, siete già attrezzati! Le dinamiche della fotografia subacquea sono molto diverse rispetto a quelle cui si è abituati ma qui non si tratta di scendere a profondità oceaniche ma di fare qualche foto sotto la superficie. Anzi, alcune delle foto in cui la superficie del amre taglia a metà il fotogramma sono meravogliose!  In ogni caso, qualche dritta sulla fotografia subacque è presente in un box in fondo all'articolo.

Questa foto è stata scattata dal traghetto per Corfù. Ha quindi una prospettiva invertita rispetto a quella più comune che vede il mare sempre alle spalle del soggetto. Qualche foto di questo tipo conferisce maggiore varietà alla serie di foto scattate in vacanza al mare.

4. L’importanza di un ricordo

Infine un’ultima considerazione: il valore delle foto scattate in vacanza sta molto spesso nella loro capacità evocativa, nella potenza di richiamare ricordi. Quindi non lasciatevi prendere troppo la mano nel postare tutto sui social; non scattate in maniera forsennata ogni piatto che vi servono al ristorante; non ammazzatevi per coprire ogni secondo della vostra vacanza con una foto.

Cercate di fotografare ciò che vi sembra più significativo,  ciò che vi diverte, ciò che vi emoziona, chi vi accompagna e vi rende piacevole certi momenti. Cercate di non saturare la memoria del telefono con migliaia di scatti che poi, alla fine, non usciranno mai di lì.

 Scattate con il cuore e con la mente e, magari, dopo aver postato qualcosina, stampate e incorniciate la foto più importante dell’estate. Trascorsi 10 anni, quest’ultimo sarà il consiglio più importante di questa guida. Fidatevi.

In questa foto, la composizione statica e centrale, i colori tenui e la riduzione al minimo degli elementi contribuiscono a trasmettere un senso di calma e intimità. L'edicola fotografate, una delle tante che punteggia le coste greche, mi colpiì molto durante l'estate 2020


 

BOX. Curiosità e approfondimenti

1.Qualche piccolo trucchetto extra per proteggere l’attrezzatura.

 Come accennato, quando un fotografo decide di trascorrere le proprie vacanze al mare, deve fare i conti con i rischi connessi. Il mare e la sabbia non sono proprio amici dell’elettronica e  il caldo torrido di alcune giornate estive mette a dura prova anche l’attrezzatura migliore. Per evitare brutte sorprese è meglio giocare d’anticipo. Se proprio non si vuole lasciare la reflex (o la mirrorless) e non si ha una borsa adeguata per mettere al sicuro l’attrezzatura, si può utilizzare una normale borsa frigo: non dà nell’occhio, è pratica ed è decisamente economica.

I rischi però sono in agguato e nel momento in cui si tira fuori la macchina per scattare, ci si espone nuovamente a sabbia e schizzi d’acqua salata (questi bambini dovranno pur giocare da qualche parte!). Per scattare con la reflex in spiaggia in relativa sicurezza ci si può servire di una delle tante custodie impermeabilizzate in commercio, anche se va detto che non sono il massimo in termini di praticità. Tornano molto utili se si fa un giro in barca…

2. L’utilità di action cam e cellulari

Invece se si decide di lasciare la reflex si può optare per un’action cam! Certo si rinuncia a molto, e si va decisamente più sul video che sulla fotografia, ma il vantaggio di poter fare una sana nuotata senza tenere lo sguardo incollato verso il nostro posto in spiaggia è impagabile! E poi vuoi mettere le foto e i video che si possono fare portando la fotocamera in acqua? Con un po’ di fortuna ed esercizio si possono ottenere, senza troppi sforzi vere e proprie foto da WOW! In commercio ormai ne esistono di tutti i tipi. Oltre alla blasonata GoPro ce ne sono tante altre come l’AKASO Brave 7 LE che è sicuramente un buon compromesso (doppio schermo, touch, time-lapse, etc.)!

E infine perché non avere fiducia nel proprio cellulare? Ormai gli smartphone sono delle vere e proprie macchine fotografiche. Da qualche anno a questa parte inoltre dispongono  di diversi obiettivi, alcuni dei quali, in certi modelli, sono veri  e propri zoom ottici! E allora perché non provarci? Perché non fare della comodità il proprio punto di forza? Se poi non si dispone di un cellulare con più lenti non c’è da preoccuparsi: in commercio esistono diversi aggiuntivi ottici che, innestati davanti all’ottica della propria fotocamera, permettono di disporre di ulteriori strumenti. Questo  kit dell’Apexel, per esempio, mette a dispone di 6 strumenti tra filtri e lenti - obiettivo grandangolare, obiettivo macro, obiettivo fisheye, filtro ND, filtro Star a 6 linee, filtro CPL – con cui è possibile supplire ad ogni mancanza ed andare oltre con effetti davvero utili e divertenti!!! Il tutto a circa 20 euro!

3. Trasforma il tuo cellulare in una action cam

Se non volete portrare la reflex in spiaggia e non possedete un'action cam allora potreste fare l'upgrade al vostro cellulare. Infatti in commercio esistono custodie impermeabili anche per i cellulari. Veri e propri piccoli scafandri che, una volta applicati, permettono di scattare e girare video anche sott'acqua! Insomma trasformano (permettetemi di abusare di questa espressione) il cellulare in un'action cam. Questa custodia trovata su Amazon ha una ampia compatibilità e promette di regalare belle emozioni.

4. L'importanza degli accessori

Come detto in precedenza la mia borsa fotografica conterrà anche altro. Infatti porterò con me anche quanto segue:

  • il caricabatteria;
  • alcuni powerbank con relativi cavetti;
  • un paio di schede di memoria;
  • un filtro UV;
  • un piccolo telo di plastica;
  • una torcia a led;
  • un micro cavalletto e un cavalletto per cellulare.

Anche la scelta di questi elementi è orientata da quanto detto prima.  Il filtro UV serve soprattutto per proteggere la lente frontale dello zoom; molto più economico del filtro polarizzatore, non influisce sull'esposizione e può quindi essere montato sulla lente senza nessun problema. Il piccolo telo di plastica invece serve per appoggiare per terra la borsa e quindi in definitiva per proteggerla (è uno degli "accessori" più economici, più utili e più sottovalutati da mettere in borsa). La torcia torna utilissima nei momenti in cui la luce scarseggia e si cerca qualcosa nella borsa: pensate per esempio ai time-lapse notturni. I cavalletti serviono ad ampliare di molto le possibilità creative. I powerbank servono ovviamente in caso di emergenza per cellulari e droni. L'utilità di schede di memoria e batterie è ovvia.

5. La fotografia subacquea

Questa piccola guida non si propone certo l'obiettivo di fornire indicazioni per la fotografia subacquea. Tuttavia se la cosa vi incuriosisce leggete queste poche indicazioni. Magari un giorno approfondirete.

In acqua, più scendete in profondità o il vostro soggetto è lontano, tanto più, per effetto dell’assorbimento selettivo dei colori, le foto sembreranno sempre più blu.

L’acqua funge un po’ da lente di ingrandimento per cui,  per effetto della rifrazione, tutte le cose appaiono più grandi di circa 1/3; tenetene conto nella scelta dell’obiettivo da portare in profondità.

L’uso del flash è sconsigliato perché sono richieste unità molto potenti e perché a causa di una certa difficoltà nell’utilizzo è appannaggio degli esperti del settore; tra l’altro se il flash non lavora inclinato di circa 45° si va incontro al classico “effetto neve” dovuto al pulviscolo sospeso nelle acque per cui oltre al flash sarebbe il caso di utilizzare un supporto distanziatore!

6. Aiutiamo la fantasia

Se nonostante tutti i suggerimenti dati, sentite che le vostre foto mancano ancora di quel quid di cui le vorreste dotate, si può usare anche un trucchetto semplice semplice. Basta aprire l'applicazione di Instagram e inserire l'hashtag del luogo in cui sti sta villeggiando. Provate a scrivere #salento per esempio! In un attimo sarete sommersi di spunti ed idee!

7. A cosa serve il filtro polarizzatore?

Il polarizzatore è un filtro che permette di eliminare o contenere i riflessi sull'acqua e su tutte le superfici riflettenti in generale, e saturare i colori. Grazie alla sua capacità di scurire il verde del fogliame e rendere l'azzurro del cielo più carico è l'indispensabile compagno di viaggio del paesaggista. La particolarità di questo filtro, costruito con una doppia cornice, è che, ruotando la ghiera, è possibile dosare l’effetto e quindi vedere già nel mirino l'effetto della polarizzazione.

Attenzione però perché esistono due tipi di polarizzatore: il lineare e il circolare. L'effetto è lo stesso ma il polarizzatore circolare, più costoso,  permette di utilizzare tranquillamente l'autofocus, il lineare no (richiede quindi la messa a fuoco manuale).

C'è inoltre da dire che il polarizzatore "assorbe" un po' di luce (1 o 2 stop) e in certe situazioni non è di semplice utilizzarlo.

 

Per maggiori informazioni (bando, scheda di partecipazione, etc. etc.) visitate il sito degli organizzatori

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